L’inchiesta sulla curva del Milan, prende i connotati di una serie tv a stampo criminale, nuovo capitolo del CorSera: Lucci e la ‘ndrangheta…
L’inchiesta Doppia Curva sulle vicende criminali di alcuni esponenti del tifo organizzato di Inter e Milan prende sempre più i connotati di una serie tv a stampo criminale. Dove il calcio e la passione per lo sport non sono mai stati al primo posto (forse neanche nella top 10). Nello specifico le vicende legate al “potere” nella Curva Sud del Milan, dove Luca Lucci ha portato avanti la sua ascesa dal dietro le quinte al vertice della piramide del tifo rossonero.
Nello specifico parliamo di quanto viene riportato dal Corriere della Sera, dove Luca Lucci avrebbe organizzato l’omicidio di Enzo Anghinelli. Cosa che alla fine non si è concretizzata dopo una sparatoria nel centro di Milano (via Cadore, zona Porta Romana) il 12 aprile 2019. Nell’agguato Anghinelli rimase gravemente ferito (da qui l’accusa di tentato omicidio).
Alcuni “protagonisti” della vita da Ultras
Curva Milan, CorSera: Luca Lucci e i rapporti con la ‘ndrangheta. Dai pestaggi al tentato omicidio
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Enzo Anghinelli era a bordo della sua auto ed era fermo al semaforo. Uno scooter con due persone a bordo lo ha affiancato (secondo l’accusa uno dei due sarebbe Daniele Cataldo, braccio destro di Luca Lucci) e ha esploso diversi colpi. Due dei quali colpirono Anghinelli allo zigomo, ricoverato d’urgenza si salvò lasciando l’ospedale dopo due mesi.
Da qui i rapporti di Luca Lucci (in carcere dal 30 settembre 2024) con la ‘ndrangheta, “coltivati” in carcere e mantenuti anche fuori dalla struttura di detenzione. Dalle carte dell’inchiesta emerge il rapporto con Domenico Vottari per il ruolo id capo della Curva del Milan, posizione ambita per potersi spartire le fette più grosse degli affari che avevano solo di facciata il calcio come protagonista. Quello che interessa e questi personaggi è arricchirsi, in modo illecito, facendo finta di andare allo stadio a urlare “Forza Milan“.
Lo screzio non è finito qui, infatti Anghinelli si era presentato in un negozio dicendo a Lucci di “essere lì in pace“. A quel punto ci fu, si legge nelle carte dell’indagine, “l’immediata reazione in sostegno di Lucci di Cataldo e Islam Hagag”. Una volta che Anghinelli è uscito dal locale Cataldo lo ha seguito e, riportano gli atti, “colpito ripetutamente alle spalle ed alla testa con pugni. Inveendo contro la vittima con frasi allusive a presunte dichiarazioni rese da Anghinelli all’autorità giudiziaria, in ordine al suo tentato omicidio, contro la Curva Sud ed i suoi componenti, facendolo rovinare per terra“.
Quel giorno Anghinelli aveva anche una gamba ingessata e dopo il pestaggio Hagag gli avrebbe detto “sei un morto che cammina“. Scattando anche “fotografie alla targa della sua auto con il probabile intento di una successiva ritorsione“. Hagag è uno degli ultrà più vicini ad ambienti calabresi contigui alla ’ndrangheta. Le sue trasferte nella Locride sono spesso state legate all’organizzazione di eventi musicali in Calabria. L’inchiesta Doppia Curva ha documentato i suoi contatti con diversi promoter.