L’inchiesta Doppia Curva sta portando alla luce il marcio del tifo organizzato di Inter e Milan, ecco il giro d’affari dei biglietti…
L‘inchiesta Doppia Curva sta portando a galla tutto il marcio che c’è dietro il mondo della parte tossica del tifo organizzato di Milan e Inter. Andiamo a ripercorrere alcune tappe ed episodi inquietanti del dietro le quinte del tendone da circo del calcio, dove l’amore per la propria squadra è la maschera da clown che molti indossano per coprire l’unico interesse della propria vita: fare soldi illegalmente.
Soffermiamoci sulle vicende dei nerazzurri, i quali con i cugini rossoneri sono accusati di associazione a delinquere, violenze ed estorsioni (per gli interisti anche con l’aggravante mafiosa). Ecco un quadro generale del giro d’affari e, soprattutto, il reale motivo della loro “passione” per il calcio. Dove, ovviamente, passione, sport, valori, attaccamento ai colori, sono solo fumo negli occhi di chi non può vedere cosa succede davvero dietro il sipario.
Le accuse parlano di un cartello che controllava i parcheggi e i biglietti
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Partiamo dalle intercettazioni, dove i capi della Curva interista affermavano di guadagnare dai biglietti “200 mila euro a testa“. Ma il secondo business era quello del parcheggio del Giuseppe Meazza e sulle birre, infatti il tifo organizzato aveva una “tariffa speciale” per abbeverarsi, visto che “poverini” avevano la gola secca per i cori.
Giuseppe Carminiti, secondo l’accusa, avrebbe versato nelle tasche di Andrea Beretta (ex capo ultra interista in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco) parte dei guadagni in nero provenienti dai parcheggi di San Siro. Qualcuno si potrebbe chiedere, ma come faceva un gruppo organizzato di tifosi a gestire parti del parcheggio del Mezza? La risposta ce la dà la Procura. Gherardo Zaccagni (ai domiciliari) azionista della Kiss & Fly (società amministrata di fatto dall’imprenditore e dal suo braccio destro Giuseppe Caminiti, secondo le accuse). Si parla di una quota fissa in nero di 4 mila euro a partita, finanziando l’attività della Curva nerazzurra. Carminiti (diretta emanazione della ‘ndrangheta, per espressa ammissione) sarebbe l’anello di congiunzione tra Beretta e Zaccagni.
Ma in un modo pieno di uomini al potere, si sono fatte strada anche due donne: Debora Turiello (Inter) e Roberto Grassi (Milan). Ecco cosa si legge nell’ordinanza su Turiello: “istituisce e gestisce presso la saletta interna del Baretto 1957 un vero e proprio ufficio, dove tiene in consegna il denaro“. Secondo l’accusa sarebbe lei “a commettere irregolarità sull’intestazione dei reali fruitori dei biglietti, modificando dolosamente le generalità dottate“. Lei sarebbe la sentinella che il 19 aprile 2023 seguiva i tifosi del Benfica per orientarne l’assalto: “Sono qui tra gli sbirri, sono un’ottantina”. Questo il messaggio a Marco Ferdico, capo della Nord ora in galera.
Oltre all’associazione “We are Milano” servirebbe a “garantire introiti, anche attraverso l’investimento di denaro di dubbia provenienza o lo sfruttamento artificioso degli sgravi fiscali”.