Juventus, che guaio i prestiti. La Juventus ha speso cifre enormi per i prestiti negli ultimi anni, ma i risultati spesso hanno deluso. Nel 2024, ha investito 7 milioni per il prestito di Francisco Conceição dal Porto, per cui in estate il Porto chiede 30 milioni. Situazione analoga anche per Randal Kolo Muani dal PSG a gennaio 2025, preso per 3,6 milioni. Anche qui, nessun accordo per trattenerlo: il PSG chiede 50 milioni per il suo arrivo in estate. Stesso copione per Renato Veiga, il cui prestito è costato 4 milioni dal Chelsea. La Juventus ha sborsato 18 milioni solo per prestiti onerosi quest’anno. La dirigenza ha puntato su soluzioni temporanee. I costi salgono, ma la squadra resta incompleta.
Gli errori nei prestiti non sono una novità per la Juventus. Nel 2020, ha pagato 10 milioni per Alvaro Morata, poi riscattato per 35 milioni. Lui ha segnato, ma il ritorno in termini di prestazioni non ha giustificato l’investimento totale. Non solo in entrata, ma anche in uscita i prestiti non hanno funzionato. Arthur, arrivato nel 2020, ha visto prestiti fallimentari a Fiorentina e Girona. Il suo cartellino è costato 72 milioni (pagati in buona parte con la cessione di Pjanic ai blaugrana), ma il valore è crollato. I prestiti dovevano alleggerire i bilanci. Invece, hanno gonfiato i costi. La Juventus ha perso così occasioni per costruire una rosa stabile.
Juventus, che guaio i prestiti. I costi dei prestiti pesano sul futuro della Juventus e la Champions League aiuta, ma non basta. Giuntoli ha cercato talenti come Conceição e Kolo Muani senza certezze. Gli errori nascono da una strategia incerta: prestiti onerosi senza riscatti chiari. La Juventus deve cambiare rotta. Tudor chiede continuità, ma i giocatori temporanei la minano. I tifosi vogliono una squadra solida e non una Juventuscome squadra di passaggio verso altre big. E non si può solamente pensare di risolvere tutto con i ricavi dalla Next Gen. I costi devono tradursi in trofei.