Federico Chiesa, un addio amaro alla Juventus: critiche a Motta e nostalgia per Allegri
Federico Chiesa, ora al Liverpool, ha espresso delusione per la gestione della Juventus sotto Thiago Motta. Intervistato dal Corriere dello Sport il 6 giugno 2025, l’attaccante ha rivelato il suo tentativo di restare a Torino: “Ero pronto a lottare, ma Motta è stato chiaro: non mi servi”. La sua partenza, decisa senza margine di confronto, ha lasciato l’amaro in bocca. Chiesa ha elogiato Max Allegri, definendolo un tecnico di carisma e sensibilità, capace di trasformare il suo ruolo in seconda punta, aumentando il suo bottino di gol. Le scelte di Motta, come l’esclusione di Danilo, “juventino dentro”, hanno sorpreso e deluso Chiesa. La Juventus, con un progetto tecnico discutibile, sembra aver perso un talento che voleva dimostrare il proprio valore. Chiesa guarda avanti, ma il rimpianto per Torino resta forte.
Un adattamento difficile e una Juventus lontana
Arrivato a Liverpool il 26 agosto 2024, Chiesa ha affrontato un impatto traumatico. Senza preparazione con la squadra, si è ritrovato in un “altro pianeta”, giocando da centravanti per necessità, viste le presenze di Diaz e Gakpo. “All’inizio ero frustrato, molto indietro rispetto al gruppo”, ha ammesso. Un infortunio ha complicato ulteriormente l’adattamento, ma Chiesa ha apprezzato la sfida culturale e non ha avuto problemi con l’inglese. La sua esperienza in Premier League, segnata da momenti come la vittoria contro il PSG, è stata formativa, ma il confronto con la Juventus brucia ancora. Le esclusioni di giocatori chiave come Szczesny, Rabiot e Fagioli, insieme a quella di Danilo, hanno lasciato perplesso Chiesa, che critica la strategia di Motta. La sua voglia di Nazionale resta intatta, con Spalletti come guida per un riscatto azzurro.
Futuro incerto e un progetto Juve sotto accusa
Chiesa riflette sul futuro: “Presto parlerò con la mia famiglia e il mio agente Ramadani”. Restare a Liverpool non gli dispiace, ma la chiarezza manca. La stagione del Liverpool, tra semifinali di Carabao Cup e una Champions League altalenante, ha mostrato a Chiesa la durezza del calcio d’élite. La finale persa contro l’Inter, con il pressing di Dembélé decisivo, ha evidenziato lacune mentali. Tuttavia, il cuore di Chiesa torna alla Juventus, dove il taglio di Danilo e le scelte di Motta lo hanno ferito. “Allegri mi ha fatto capire cosa significa un top club”, ha detto, lodando la gestione di Max rispetto a quella di Motta. La Juventus, con un progetto tecnico incerto, rischia di perdere identità. Chiesa, pronto a rilanciarsi con l’Italia, guarda al futuro, ma il distacco da Torino lascia cicatrici profonde.