La maglia bianconera è da sempre simbolo di riconoscimento per ogni juventino nel mondo. Quelle strisce dai colori così semplici riescono però a formare una divisa incredibilmente elegante e raffinata, specie a contatto con il manto verde. La Juventus è bianconera: ma è sempre stato così? E perché questa scelta cromatica? Le maglie della Vecchia Signora non sono state sempre di questo colore, visto che nei primi anni di vita la squadra più vincente d’Italia era vestita di rosa. Per la precisione, divisa rosa con a corredo cravattino/papillon nero. Erano davvero altri tempi.
Le maglie non erano però di buona fattura, e i giocatori della Juventus iniziarono ad aver bisogno di divise tecniche più adatte per lo sport. Uno dei componenti della squadra nonché primo straniero della storia juventina, prese in mano la situazione. Era Tom Gordon Savage, giocatore inglese di Nottingham.
Savage chiese ad una stamperia della sua città di procuragli le maglie della squadra di Nottingham, credendo di ricevere quelle del Forest, la compagine più vincente e tifata del paese. Ma ecco l’imprevisto: la suddetta stamperia sbaglia, ed invia a Torino le maglie di Nottingham…ma del Notts County e non del Forest. Niente divise biancorosse dunque ma…bianconere.
Alla vista di quelle maglie e di quei colori, la Juventus non prese bene l’errore. Ma non c’era tempo per una nuova spedizione: il campionato era alle porte e si decise, almeno per un anno, di scendere in campo con le maglie bianconere. Altro che un anno…i colori ebbero così successo da diventare quelli ufficiali della divisa della Juventus.
Il resto è leggenda.
Nota a margine. Il legame tra Juventus e Notts County, nato per caso eppure diventato saldo con il tempo, è rimasto intatto. Tanto che la formazione piemontese ha deciso di invitare proprio lo storico club inglese come ospite nella gara del 2011 che ha inaugurato lo Stadium.