Un altro errore di mercato
La Juventus ha pagato Cristian Romero 26 milioni al Genoa nel 2019, per poi cederlo all’Atalanta per 21 milioni (4 di prestito più 17 di riscatto). Una perdita secca di 5 milioni e un errore strategico. Oggi, Romero, MVP della finale di Europa League vinta col Tottenham, vale circa 60 milioni ed è tra i difensori più forti al mondo. La sua grinta, leadership e qualità tecniche lo hanno consacrato in Premier League, mentre la Juve, in vista di Venezia, affronta una crisi difensiva con Kelly come unico centrale disponibile. Il caso Romero ricorda quello di Huijsen: talenti ceduti troppo presto, con plusvalenze mancate e rimpianti sportivi. Giuntoli deve evitare nuovi errori, puntando su una rosa giovane ma solida. La Champions, cruciale per il mercato, passa dalla sfida di domenica.
Romero è l’ennesimo investimento non valorizzato
Romero era un investimento promettente, ma la Juve non ha saputo valorizzarlo. A Genova mostrava già personalità; a Bergamo, sotto Gasperini, è esploso. La cessione all’Atalanta, motivata da esigenze di bilancio, si è rivelata miope. Oggi, a 27 anni, Romero domina in Premier e guida la difesa del Tottenham con autorità. La Juventus, invece, fatica a trovare stabilità difensiva, con Veiga acciaccato e Gatti non al top. Il confronto con Huijsen è inevitabile: giovani talenti sacrificati per plusvalenze immediate, che poi si affermano altrove. La dirigenza deve imparare: cedere è lecito, ma serve lungimiranza. La partita di Venezia, con 60-80 milioni di Champions in palio, sarà decisiva per finanziare un mercato più oculato. La Juve non può più permettersi di perdere i suoi gioielli.
Come non fare più simili errori
Il futuro bianconero si gioca ora. Romero, come Huijsen, è un monito: la Juventus deve costruire, non svendere. Giuntoli pianifica un mercato ambizioso, ma gli esuberi (Kostić, Arthur, Rugani) pesano. La Champions è vitale per attrarre talenti e rinforzare la difesa, dove mancano certezze. Romero, oggi valutato 60 milioni, avrebbe potuto essere il leader della retroguardia bianconera. Invece, la Juve si prepara a Venezia con una difesa improvvisata, rischiando un passo falso. La lezione è chiara: investire sui giovani, ma con pazienza. Elkann e Giuntoli guardano a un progetto solido, con Conte in pole per la panchina. L’estate sarà cruciale: servono innesti mirati e cessioni intelligenti per evitare altri casi Romero. La strada verso la gloria europea passa da scelte coraggiose e senza rimpianti.