Alla Juventus, Tudor ridefinisce le gerarchie . L’arrivo di Igor Tudor sulla panchina della Juventus, il 23 marzo 2025, ha portato una rivoluzione nelle gerarchie della squadra, visibile già dalla prima uscita contro il Genoa. Subentrato a Thiago Motta, il tecnico croato ha imposto il suo 3-4-2-1, rimescolando le carte rispetto alle scelte precedenti. L’obiettivo è chiaro: rilanciare la Juventus nella corsa per la Champions League. Le prime indicazioni tattiche e le convocazioni mostrano un allenatore deciso a puntare su chi sposa la sua filosofia di intensità e sacrificio, ridefinendo i ruoli chiave del gruppo.
Nella nuova Juventus di Tudor, Kenan Yildiz e Manuel Locatelli si sono subito imposti come pilastri. Il giovane turco, autore del gol partita contro il Genova, è stato premiato con la titolarità dopo essere stato messo in panchina a Firenze da Motta. Locatelli, invece, ha ritrovato centralità in mediana, con una prestazione convincente che l’ha reso il fulcro del gioco bianconero. Tudor sembra preferire giocatori in forma e duttili, relegando chi, come Douglas Luiz o Francisco Conceicao, non ha ancora convinto pienamente. In difesa Kelly deve ancora guadagnarsi fiducia mentre sulla fascia molto bene Nico Gonzalez. La grande novità è stata senza dubbio su tutte il ritorno di Vlahovic titolare con la panchina di Kolo Muani.
Le gerarchie di Tudor sono ancora in divenire, ma il messaggio è chiaro: nessuno ha il posto assicurato. Dusan Vlahovic, pur titolare, è sotto osservazione per la scarsa vena realizzativa, mentre altri scalpitano per un’occasione. Con scontri diretti contro Lazio, Roma e Bologna all’orizzonte, Tudor sta plasmando una Juventus basata su meritocrazia e identità tattica. A poche giornate dalla fine, le gerarchie si consolideranno solo con i risultati, ma il tecnico croato ha già dimostrato di non temere scelte impopolari per riportare i bianconeri ai vertici. Perchè è chiaro che in questa Juventus, Tudor ridefinisce le gerarchie .