Mentre il Var scova il tacchetto di Kean in fuorigioco, a Salerno fa finta di non vedere quello di mezzo metro del giocatore del Napoli.
Per secoli gli alchimisti hanno cercato la formula magica per eccellenza, capace di alterare le leggi naturali e ottenere la Pietra Filosofale e l’elisir di lunga vita. Ma se fino a oggi si pensava che questo fosse solo un mito, ci hanno pensato i vertici della classe arbitrale italiana e quelle della FIGC a smentire tutto ciò, ottenendo una formula magica, panacea di tutti i mali e capace di mettere ordine nell’accesa atmosfera del pallone in questo paese.
Stiamo parlando della meravigliosa formula “il Var non può intervenire”, un codice, un assioma o in qualunque altro modo vogliamo chiamarlo che in un attimo può zittire ogni contraddizione, polemica, dubbio, accusa, sospetto e complotto, mettendo pace fra le parti in causa e soprattutto rendere il verdetto del campo assoluto. Una formula che non può essere messa in discussione e che va accettata per fede, come un qualunque dogma e precetto religioso.
Una semplice frase, “il Var non può intervenire”, che apre un mondo e lo richiude subito dopo, con buona pace di chi invece continua a farsi domande e a chiedere spiegazioni. Come quella relativa al fuorigioco automatico, ricordate? Quello straordinario strumento che permise di lo scorso anno di annullare ad Arkadiusz Milik in Juventus-Salernitana, un gol regolarissimo, con la terna arbitrale che espulse anche due bianconeri falsando così anche la gara successiva.
Un’eccezionale tecnologia che ha portato, due settimane fa, ha scovare il tacchetto di Moise Kean oltre la linea del fuorigioco in Juventus-Verona. Tuttavia questa incredibile invenzione durante Salernitana-Napoli della settimana scorsa non ha visto un fuorigioco di mezzo metro di Mathias Olivera sul gol di Giacomo Raspadori. La giustificazioni di arbitri e commentatori? Ovviamente la famosa formula magica: “il Var non poteva intervenire”. In realtà di magico c’è stata solo la scomparsa del fuorigioco semiautomatico che, dopo essere stato perfetto e chirurgico in Juventus-Verona, sparisce dai radar in Salernitana-Napoli.
Naturalmente da tutti si è alzato il coro di giustificazione, poiché il VAR non ha avuto la possibilità di intervenire in quanto, secondo le regole, non può correggere decisioni inerenti al fuorigioco su rimessa laterale. Alla fine quindi, nonostante l’errore chiarissimo dell’arbitro in campo, il gol al Napoli è stato convalidato. Tutto ciò va a contrastare in maniera evidente con tutte le occasioni in cui il VAR ha avuto il permesso di tornare indietro di ben un minuto per revisionare un’azione dubbia e ribaltare la decisione dell’arbitro in campo, appunto come accaduto in Juventus-Verona con la simulazione di Davide Faraoni.
Ma forse la vera beffa non è tanto questo ennesimo episodio di disparità adoperato a seconda delle squadre coinvolte, cosa alla quale i tifosi della Juventus sono purtroppo abituati, ma piuttosto il silenzio vergognoso di TV e giornali, che si sono ben guardati da gettare legittime ombre sulla vittoria del Napoli a Salerno. La partita di Salerno invece dovrebbe sollevare pesanti interrogativi sulle regole e sulla coerenza delle decisioni arbitrali e del Var, sottolineando per di più il ruolo della tecnologia nell’intervenire durante le partite e le eventuali disparità nel suo utilizzo.