E’ facile parlare di arbitri e arbitraggi dopo una sconfitta o un pareggio. Proprio per questo è così importante farlo ora, dopo una vittoria strameritata grazie alla zampata di Cambiaso. Del resto la Juventus non è l’Inter: la nostra lamentela non deve essere quindi una giustificazione per un fallimento, ma una denuncia onesta, pacata e serena. Appunto, con serenità possiamo dirlo: l’arbitro Feliciani ha diretto malissimo il match di ieri contro l’Hellas Verona.
Proviamo a far passare il primo gol annullato di Kean: lì la colpa sta nelle Istituzioni Calcistiche, non del povero fischietto della sezione di Teramo. La regola del millimetro in fuorigioco va semplicemente ridere. Andiamo avanti.
Passiamo sopra, o ci proviamo, anche al mancato rigore assegnato a Federico Chiesa: il contatto con Folorunsho è sospetto, ma forse di difficile interpretazione.
Ma come possiamo trovare scuse per Feliciani sulla seconda rete annullata a Moise Kean? Il contatto con Faraoni è assolutamente involontario, oltre che lieve. I due sono entrambi di spalle, entrambi pensano solo al pallone, e la mano di Kean ha lo scopo di proteggere la sfera. La diversa altezza dei due giocatori, che ha quindi generato l’impatto tra braccio e mento, potrebbe indurre in errore…solo un direttore di gara sprovvisto di VAR. Davanti al monitor, come si fa a valutare il contatto come fallo? E anche, come si può non considerare la sceneggiata di Faraoni – che si accascia al suolo solo quando vede la rete – come assolutamente punibile e come, appunto, finta?
Noi abbiamo il dovere di dirlo ma…qualcun altro dovrebbe denunciarlo apertamente. Ci riferiamo alla Società. E’ tempo che qualcuno, e non abbiamo scelto la foto a caso, prenda la parola davanti ai microfoni nel post partita. Per parlare apertamente, per non restare in silenzio. E sarebbe opportuno farlo ora, vista la vittoria, perché in caso di sconfitta il tutto passerebbe come piagnisteo. E noi, come detto sopra, non siamo l’Inter. O il Napoli.