Kalvin Philips è per caso la reincarnazione calcistica di Zinedine Zidane, di Frank Rijkaard, o di Paulo Sousa? Così, per chiedere. Sparando nomi a caso – rigorosamente stranieri – del passato. Dal momento che la Juventus si interessa così tanto al centrocampista inglese, il dubbio sarebbe anche lecito. La solita premessa è che il calcio è imprevedibile: decenni or sono, la Signora si liberò senza rimpianti di un certo Thierry Henry, uno “scarto” voluto da Torino.
Poi il signor Henry lasciò i proverbiali fossi a terra nel resto del mondo, in Premier League come nella nazionale francese. E noi piangemmo lacrime amare. Quindi certamente, tutto può essere. Ma sono anche casi rari. Cosa abbia nelle sue corde il signor Kalvin Philips da risultare così irrinunciabile per la Juventus di Cristiano Giuntoli resta un mistero.
Sì, c’è la penuria di centrocampisti dopo le squalifiche di Nicolò Fagioli e Paul Pogba, si è capito. Ma stiamo assistendo alla crescita di calciatori di assoluta prospettiva come Fabio Miretti, Adrien Rabiot è una certezza, Manuel Locatelli pure. Servono rincalzi? Perché non provare a puntare su un giovane come Samuel Iling Jr, inspiegabilmente messo sul mercato ma sempre “in palla” quando viene chiamato in causa?
Che sia necessario rimpolpare il settore mediano è ovvio: ciò che suona strano è tutta questa attrazione per giocatori finora dimostratisi assolutamente di buon livello, ma non certo tali da giustificare l’idea di un salto di qualità probabilmente solo sognato.