Dopo la sconfitta contro l’Inter, la proiezione punti allontana la Juventus dalla vetta e avvicina chi insegue. Ora tocca al gruppo reagire e continuare a rincorrere il primato.
Dopo la sconfitta di domenica sera a San Siro contro l’Inter di Simone Inzaghi, la Juventus ha subito una brusca frenata in campionato, iniziata già una settimana prima con l’amarissimo pareggio in casa contro l’Empoli allenato da Davide Nicola. Ora la squadra nerazzurra è più 4 sulla compagine agli ordini di Massimiliano Allegri, con una partita in meno. Sicuramente una bella spinta psicologica, oltre che di fatto per l’undici milanese.
Cambiano ovviamente anche le possibili prospettive circa le rispettive posizioni nella classifica finale fra la Juventus e la stessa Inter, con i nerazzurri a 57 punti e una proiezione finale di 98, mentre la Vecchia Signora è sempre seconda con 54 punti e una proiezione di 87. Non va poi sottovalutata la posizione del Milan di Stefano Pioli, terzo in classifica e avvicinatosi alla Juventus dopo la sconfitta contro l’Inter, con 49 punti e una proiezione finale di 80. Segue poi l’Atalanta di Giampiero Gasperini, lanciatissima per il quarto posto in classifica e quindi per la partecipazione alla prossima Champions, con 39 punti e una proiezione di 67. Analizzando la classifica il piazzamento Champions della Juventus non sembra poter essere messo in discussione, a meno di un clamoroso suicidio della squadra di Max Allegri, mentre invece si allontanano le possibilità di poter superare l’Inter per la vittoria del campionato.
La proiezione punti della Juventus cambia ma non bisogna scoraggiarsi
La proiezione punti dopo la sconfitta di Milano allontana la Juventus dalla vittoria finale: come reagirà il gruppo?
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Naturalmente la proiezione punti non ha nulla di definitivo, né di certo ma è frutto del cammino delle squadre e della loro media punti. Ora però ciò che davvero interessa ai tifosi bianconeri è scoprire se e come la sconfitta in casa dell’Inter può cambiare il cammino juventino. Ci sarà uno scossone psicologico? Lo spogliatoio accuserà il colpo? Di certo il campionato è ancora lungo e ci sono molte altre partite, con insidie sempre pronte a saltar fuori. Ci sarà poi la Champions e l’undici di Simone Inzaghi è atteso da due battaglie contro l’Atletico Madrid di Diego Simeone. Ma forse più che guardare in casa d’altri, la Juventus deve guardare dentro se stessa, nel cuore del suo gruppo. Quello stesso gruppo che ha rialzato la causa bianconera dopo gli infausti eventi della scorsa ragione. La Juventus non è favorita, come non lo era domenica sera prima della partita di Milano e lottare contro tutto e tutti, anche forse contro lo scetticismo della sua stessa gente ancora amareggiata per la sconfitta contro l’Inter, è il senso più vero e più grande del motto “fino alla fine”.