Le parole di Tudor dopo la Roma. Igor Tudor ha commentato il pareggio contro la Roma ai microfoni di DAZN con toni positivi. “Mi è piaciuto tanto il primo tempo, abbiamo spinto bene e fatto cose interessanti”, ha detto, lodando l’approccio aggressivo dei suoi. La Juventus ha dominato la prima frazione, creando occasioni e mostrando idee chiare. Nel secondo tempo, però, la Roma ha cambiato strategia e ha guadagnato terreno. Il pareggio, per lui, riflette il momento della Juventus, tra alti e bassi fisici e mentali. Questo punto, tuttavia, rafforza la fiducia per il futuro.
Il tecnico croato ha analizzato i momenti chiave della partita, a partire dal gol subito su calcio d’angolo. “Bisogna concedere meno”, ha dichiarato con decisione, indicando un aspetto da migliorare. Ha poi spiegato che le assenze di Bremer, Gatti e Cabal hanno pesato sulla difesa. “Mi sono appoggiato al modo di difendere che facevano finora, vedremo in futuro”, ha aggiunto, suggerendo possibili cambiamenti tattici. Sul gol di Locatelli, invece, Tudor ha sorriso: “Grande goal, uno di qualità”. L’azione nasce da una chiara intenzione di attaccare in massa senza lasciare spazi al contropiede. “Volevamo spingere, portare tanti in avanti”, ha precisato. La Roma, squadra pericolosa in transizione, ha reso la sfida complessa, ma la Juventus ha risposto bene. “Siamo entrati bene, non era scontato per il momento in cui siamo”, ha concluso soddisfatto.
Le parole di Tudor dopo la Roma. Tudor ha rivelato il suo stato d’animo dopo dieci giorni alla guida della Juventus. “L’adrenalina e l’emozione un po’ si abbassano”, ha confessato, sottolineando un approccio pragmatico. “Bisogna pensare al lavoro, godendoci al massimo possibile tutto questo”. La gioia di allenare i bianconeri lascia spazio alla concentrazione, con poco tempo per rilassarsi. “Finisce una gara e si pensa subito alla prossima”, ha detto. Infine, ha raccontato un curioso dettaglio personale: il viaggio in macchina dalla Croazia a Torino. “Una cosa normale”, ha minimizzato, spiegando che preferisce evitare l’aereo. “Anche nel ’98 sono arrivato alla Juve in macchina”, ha ricordato con un sorriso. Questo aneddoto rivela la semplicità di Tudor, che ora guarda avanti con determinazione per portare la Juventus verso l’obiettivo del quarto posto.