Motta: “La Juve doveva darmi tempo” Thiago Motta, ex allenatore della Juventus, ha raccontato la sua versione in un’intervista al Corriere della Sera con Walter Veltroni. “La Juve doveva darmi tempo”, ha detto, riconoscendo però le difficoltà delle ultime due partite. Quelle sconfitte, giocate male, hanno spinto i dirigenti a esonerarlo. Motta si sente deluso: “Non è andata come speravo, soprattutto in Coppa Italia e Champions”. Tuttavia, rifiuta l’etichetta di fallimento. “Eravamo a un punto dal quarto posto, l’obiettivo prioritario a inizio stagione”, ha sottolineato con orgoglio. La squadra, nuova e colpita da infortuni, era vicina al traguardo. Lui rivendica il lavoro fatto, nonostante tutto.
Motta non nasconde i rimpianti. “Cambierei tante cose, soprattutto le scelte nelle ultime due partite”, ha confessato. Quelle decisioni pesano ancora, ma lui difende il suo operato. “Non accetto che si butti via tutto il lavoro fatto”, ha aggiunto con fermezza. La Juventus, nonostante le assenze, viaggiava verso l’obiettivo. Sulle voci di dissidi interni, l’ex tecnico afferma: “Chi lo dice è un bugiardo”. Con i giocatori, assicura, il rapporto era ottimo. Respinge anche le accuse su Giuntoli: “Mai avuto un litigio con il direttore”. E smentisce le voci in merito a litigi anche con Yildiz.
Motta: “La Juve doveva darmi tempo” Parlando di Koopmeiners, Motta mostra fiducia: “Saprà sempre fare meglio”. Secondo l’allenatore italo-argentino costo alto ha creato troppe aspettative, ma il talento non manca. Su Yildiz, invece, spende parole d’oro: “Avrà un futuro da protagonista”. Lo elogia non solo per le qualità tecniche, ma anche per il carattere. “È un campione anche come ragazzo”, ha detto sorridendo. Poi si rivolge ai tifosi: “Li ringrazio per quello che abbiamo vissuto insieme”. L’ex centrocampista dell’Inter e della Nazionale Italiana ha infine detto“La Juve deve tornare a vincere, non accade da troppi anni”, ha concluso. Motta crede che il suo lavoro lasci un segno. “Quello che abbiamo seminato resterà.” Un intervista rilasciata qualche giorno prima della partita con la Roma, forse una scelta inopportuna per tempi e modalità.