Yildiz torna a brillare con Tudor
Kenan Yildiz torna a brillare con Tudor. Il tecnico croato, subentrato a Thiago Motta, ha trasformato il turco in protagonista. Contro il Lecce il turco segna e incanta: un gol a un tocco chiude un’azione corale. Tudor lo schiera trequartista nel 3-4-2-1, libero di svariare. Yildiz danza tra le linee, dialoga con Vlahovic e crea pericoli. Prima, sotto Motta, fatica: non sempre titolare, sente il peso del numero 10. Da novembre a marzo, solo un gol e un assist. Ora, in tre gare, gioca sempre 90 minuti e segna due reti. La fiducia di Tudor lo sblocca. I tifosi esultano: il talento brilla. La Juve punta alla Champions, e Yildiz guida la carica.
Il sistema di Tudor
Tudor ha costruito un sistema perfetto per Yildiz. Nel 3-4-2-1, il turco occupa la trequarti con libertà totale. Contro il Lecce, cerca la “zona assist”, quella porzione d’area dove i passaggi vincono. Si inserisce, taglia alle spalle dei difensori, serve compagni. Il suo gol nasce da un triangolo con Thuram e Vlahovic: rapido, letale. Tudor chiede verticalità: sviluppare da un lato, capovolgere sul lato debole, colpire a terra. Yildiz esegue, sfruttando la sua tecnica. Motta lo alternava, cambiava ruoli, lo disorientava. Ora, il posto è suo. Nico Gonzalez e Koopmeiners ruotano, lui resta fisso. Otto gol in Serie A lo consacrano: è il miglior under 20 bianconero di sempre. La curva lo ama.
Un talento liberato
Yildiz si dice “felice” dopo il Lecce, parola nuova per lui quest’anno. Tudor lo libera dalle pressioni. Il numero 10, scelto con coraggio, non lo schiaccia più. La sua leggerezza incanta: contro il Lecce, chiude la partita con un sinistro preciso. Il sistema di Tudor, meno palleggio e più profondità, esalta i suoi lampi. Due gol in tre settimane cancellano i dubbi. La Juve di Motta lo usava a sprazzi: contro Inter, Parma, PSV, spesso in panchina o sostituito. Ora, Yildiz lancia la carica.