Massimiliano Allegri ha presentato la sfida tra Genoa e Juventus di domani sera, annunciando l’infortunio e quindi l’assenza di Moise Kean. Recuperato invece Rabiot.
Queste le sue parole in conferenza stampa:
Bisogna essere coscienti del tipo di partita, il Genoa in casa ha numeri importanti e molto aggressiva. Gioca un buon calcio, Gilardino sta facendo un ottimo lavoro. Ci sono Dragusin, De Winter e Vogliacco che sono cresciuti nella Juve. Serve una partita diversa dalle ultime tre che abbiamo fatto. Obiettivo personale? Non conta niente, conta quello della squadra. Sappiamo che mancano 4 partite alla fine del girone d’andata. Poi faremo delle valutazioni.
Rabiot sta bene. Tolto Kean che abbiamo deciso di fermarlo. Ha continuato nonostante il problema alla tibia, lui è stato bravo ad allenarsi soffrendo. Ora deve fermarsi per 3-4 settimane per risolvere il problema. Gli altri tutti a disposizione, a parte De Sciglio che comunque l’anno prossimo è vicino al rientro. Weah domani è a disposizione.
Chiellini? Ci siamo sentiti dopo il suo addio al calcio, ha fatto una carriera straordinaria. È finito un pezzo della sua vita e ne inizia una nuova. Ora dovrà decidere, ha tutte le caratteristiche per ricoprire diversi ruoli. Ora dovrà cominciare da zero e rimettersi in discussione. Bonucci? Credo che sia nella sua intenzione di fare l’allenatore. Gli auguro il meglio quando smetterà, anche lui inizierà un percorso. Magari ne avrà qualità e possibilità. Ma quando i calciatori smettono iniziano una vita e i mestieri sono diversi. Non è un’equazione matematica, ma è stimolante e se ne hai le capacità puoi e devi iniziare un nuovo percorso.
Classifica? Quest’estate sarebbe stato difficile immaginarla così. Noi abbiamo lavorato molto sui nostri limiti costruendo una squadra. Lo siamo diventata ma mancano ancora 4 partite alla fine del girone d’andata. Dobbiamo tenere i piedi per terra, un risultato può cambiare la situazione e bisogna gestire i momenti difficili, che bisogna fare tutto per evitarli. Genova è uno scoglio, lì non c’è sabbia ma solo scogli. Cercheremo di fare più punti possibile sino alla fine del girone d’andata. Potremmo vedere le cose in modo diverso per uno dei primi quattro posti Champions che fanno parte del nostro percorso.
Noi sappiamo che l’Inter in questo momento è la favorita perché è stata costruita per vincere il campionato. L’ha detto anche Zhang nella cena di Natale, il loro obiettivo è la seconda stella. noi abbiamo iniziano un percorso diverso con giocatori che stanno crescendo, ma dobbiamo lavorare per migliorare. Ci sono dei passetti, un percorso non fatto di partite secche, dobbiamo essere sereni per gestire i momenti difficili. Pensiamo a noi stessi e non ci accontentiamo.
Il risultato perfetto è 3-0 perché soffrirei di meno, ma 1-0 va bene: l’importante sono i tre punti. La Juventus ha sempre fatto fatica a Genova, mi ricordo che una volta non avevamo fatto in tempo a metterci in campo che eravamo già sotto 3-0. È uno stadio difficile, bisogna mettersi al loro ritmo.
Ancelotti? Il fatto che Carlo mi abbia messo insieme a lui e Mourinho è un onore. Carlo è il più vincente del mondo e Mourinho nonostante le critiche è al quarto posto. Ci sono tanti allenatori giovani bravi che devono fare carriera, quelli più anziani dovranno essere sostituiti. Noi cerchiamo di difenderci bene al di là del modo di interpretare il lavoro. L’esperienza ti migliora, non esiste un metodo vincente. Nessuno ha la verità sul calcio, ci sono troppe variabili.
Kean è fermo per un mese, Yildiz avrà sicuramente più spazio. Sta crescendo come gli altri ragazzi. Miretti si sta allenando bene, sono state scelte tecniche. Per noi è un giocatore importante. Le partite vanno vinte tutte sul campo, il campionato è molto equilibrato, le squadre dal nono al ventesimo posto hanno fatto molto più punti. Noi dobbiamo fare punti per allontanarci dal quinto posto.
Gli attaccanti? Sono molto contento. Le ultime tre partite, soprattutto Dusan, ha fatto buone gare tecniche anche se non ha fatto gol e ha sbagliato un rigore. È anche in una buona condizione fisica e mentale. All’inizio insieme a Chiesa ha fatto tanti gol, domani potrebbe sbloccarsi. Poi gli hanno fatti i centrocampisti e poi i difensori. L’importante è che gli attaccanti diano questa pressione che ci aiuta a difendere meglio. Quota scudetto? Invariata, più facile 90-92 che 86. La quota Champions è ora a 72…
Ero incuriosito da cosa potessimo fare e lo sono tuttora da cosa potremmo fare. Abbiamo fatto 36 punti in 14 partite ma non bastano a niente. Dobbiamo prepararci per fare più punti possibili. Siamo diventati una squadra velocemente e i ragazzi sono disponibili l’uno con l’altro. non c’è una prima donna che mette i propri obiettivi davanti a quelli degli altri. Questo è straordinario, dobbiamo continuare così e migliorare sugli aspetti tecnici.
Addio? Non sono stanco e non ho fatto il dirigente, i quali alla Juve sono ottimi. Quando la società è solida ed è strutturata dà forza ad ambiente e squadra. In 100 anni della famiglia Agnelli questo non è mai mancato. Noi stiamo facendo un percorso di crescita che è alimentato dai risultato. L’obiettivo principale è giocare la Champions, che avremmo dovuto giocare anche l’anno scorso.