Giovanni Cobolli-Gigli all’attacco. Inevitabile, dopo le vicissitudini societarie bianconere. Soprattutto era plausibile da un personaggio come l’ex-presidente della Juventus, ricordato per una gestione considerata fallimentare, quella del “post-calciopoli”. Fa abbastanza impressione leggere Cobolli-Gigli che critica Andrea Agnelli più che altro per il fatto che il secondo, al netto del disastro causato negli ultimi anni, aveva riportato la squadra ai successi continuativi, differentemente dalla Juve guidata da “Coboldo”. In ogni caso, le dichiarazioni dell’ex numero uno bianconero sono decisamente dure: “Non avrei mai portato Ronaldo alla Juventus, sono stato uno dei pochi che riteneva che il suo arrivo fosse sbagliato, perché poteva sfasciare un po’ la squadra. Ricordo una vicenda ridicola: Sarri in giacca e cravatta sullo yatch di Cristiano Ronaldo, che si presentava al suo allenatore in costume da bagno”.
Poi aggiunge: “Non sono state fatte cose in linea con quello che deve essere fatto per una società quotata in borsa come la Juve, seguendo regole che ho seguito io. Hai il dovere di gestire una società con trasparenza nei confronti di chi ha venduto le azioni e questo negli ultimi anni a mio modesto avviso non è stato fatto. Anche Elkann avrebbe dovuto accorgersi un po’ prima che la situazione non era più come prima. Sicuramente era difficile dire al cugino “attento a quello che fai”. Ma gli errori sono stati pagati in maniera pesante. I numeri dicono che la qualità della gestione negli ultimi anni è stata profondamente sbagliata”.