Sarà una sfida all’ultimo sangue, o almeno questo dicono le premesse. Inutile fare calcoli su eventuali delusioni cocenti, che esistono nella vita e figuriamoci nel calcio, ma più concreto focalizzarsi su ciò che ci attenderà.
Possibile che abbia ragione Paolo Di Canio quando sostiene che potrebbe mancare lo spettacolo: a chi scrive, dello spettacolo non interessa nulla, per lo meno quando tifa. Lo accoglie benevolmente come “bonus” e non ci sarebbe motivo per fare il contrario (se mangiate una torta al cioccolato con la panna, meglio se sia anche gradevole da vedere, no?), ma, se emotivamente coinvolto, non è assolutamente la priorità.
Che resta un’altra: mostrare forza, impenetrabilità, efficacia in attacco: essere magari anche brutti, ma forti come campioni olimpionici. Ci riusciremo? Di sicuro, è un test importante. La Juventus di Allegri ha dimostrato di essere anche abbastanza gradevole con avversari meno quotati, mentre ha palesato deficienze di bel gioco quando il livello si è alzato: difficile non prevederlo anche in questo caso. Senza contare che anche l’Inter potrebbe scoprirsi meno del solito, vista la posta in palio.
Sarà la tredicesima giornata, si gioca allo Stadium e non ha senso non crederci. Questa partita ci dirà molto su dove potremo arrivare. Così come ce lo dirà una seconda tappa notoriamente rivelatrice: lo stato di salute – in classifica e non solo – della squadra verso la fine di gennaio.
Per ora sappiamo due cose: dietro ci stiamo rivelando fortissimi e in attacco abbiamo mostrato grande prolificità a settembre. Prolificità sparita dopo gli infortuni della coppia Chiesa-Vlahovic e la mancanza di una vera ripresa di quell’assetto. Se riusciremo a recuperarlo in qualche modo, potrebbe essere la svolta che stiamo aspettando. Ai posteri l’ardua sentenza. Intanto, attendiamo domenica col fiato sospeso.