Il Pallone d’Oro è un premio inutile. Lo è sempre stato, anche in passato. Appare onestamente incredibile notare come goda di tanta attenzione da parte di media e sportivi, considerandolo quasi alla stregua di un trofeo prestigioso come può essere una Champions League o un Mondiale-Europeo-Coppa America e scegliete pure ciò che vi garba di più.
Certamente, è plausibile premiare il miglior giocatore dell’anno, ha un suo senso, ma non è necessario affatto focalizzarsi così tanto su eventuali ingiustizie nell’elezione finale, ammesso che sia possibile stabilirle con assoluta certezza in uno sport, il calcio, che di matematico ha molto poco. Leggevo le lamentele di Lothar Matthaus che ha criticato molto l’ennesimo successo di Lionel Messi anche nel 2023, forte del suo mondiale vinto ma anche di una stagione che, in tutto il resto dell’anno, sarebbe stata inferiore a quella di altri top player in Europa, su tutti Erling Haaland, peraltro vincitore anche di Champions e Premier League con il suo Manchester City.
Ha ragiione Matthaus? Probabilmente sì, ma onestamente, è davvero così importante? Il Pallone d’Oro nell’immaginario di molti, troppi osservatori disattenti dà sostanza a una carriera, quando invece dovrebbe essere soltanto una cornice, per quanto gradita. Insomma, a nessuno dovrebbe fregare nulla se Michel Platini all’epoca ne vinse tre, così come a nessuno dovrebbe importare un fico secco che lo stesso record – per i tempi, poi battuti dalla collezione di palloni dell’argentino campione del mondo – sia toccato a Marco Van Basten.
Quello che conta è che Platini e Van Basten siano stati due grandi campioni, non certo la loro “elezione” che anche laddove mancante non avrebbe cambiato un bel nulla delle loro splendide imprese sportive. Insomma, diamo al Pallone d’Oro il giusto peso: un diamine di premio onorifico che con lo sport vero e purosangue non c’entra nulla. Le polemiche su chi lo vince sono a giudizio di chi scrive uno dei grandi misteri di questa epoca storta perfino nello sport. Si potrebbe quasi indire un sondaggio presso i giocatori stessi: “Ma se vinci tutto, te ne frega davvero qualcosa del Pallone d’Oro, a parte per questioni di sponsor e di immagine?”
Tanto clamore per un “trofeo” che un calciatore riceve in frac. Suvvia.