Paul Pogba potrebbe rischiare molto più di una semplice squalifica per doping o la sospensione dello stipendio da parte della Juventus (avvenuta dopo l’esito delle controanalisi). Il calciatore, infatti, rischierebbe addirittura sul fronte penale. Vediamo perché.
Dopo le controanalisi la squadra di difensori legali di Pogba ha sostenuto la tesi dell’integratore “contaminao”, come riportato da Tuttosport. Secondo tale teoria la sostanza assunta dal francese è il Dhea, chiamato anche “ormone della giovinezza”, ossia un androgeno ben più forte del classico testosterone. La sostanza è stata vietata dall’Agenzia Mondiale Antidoping e dal 2021 ne è vietata la vendita in Italia. Ora però la tesi della difesa produce un ulteriore rischio: considerato che Pogba è risultato positivo il 20 agosto, e che la sostanza rimane nel sangue al massimo per qualche giorno, la contaminazione potrebbe portare anche a pensare che sia stata importata illegalmente in Italia. Il che, per l’appunto, potrebbe avere conseguenze perfino relative alla violazione del codice penale.