Dusan Vlahovic mai vicino all’addio alla Juventus, felice di stare a Torino e…speranzoso nello scudetto. L’attaccante della Vecchia Signora ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha spiegato esattamente cosa è successo questa estate.
Queste le sue parole, riportate da Sos Fanta:
Non avevo nessuna ansia per il gol. Non conosco altri segreti che il lavoro quotidiano. Il calcio è fatto di alti e bassi come la vita, la differenza però la fa la testa, quanto riesci a rimanere lucido e non farti condizionare. Io non ero preoccupato, solo concentrato sul campo e su come aiutare la squadra. Quando ti sblocchi i gol arrivano tutti insieme.
Scudetto? I calciatori devono sempre sognare, tutti abbiamo i nostri obiettivi, personali e di squadra. La priorità è tornare tra le prime 4 e giocare di nuovo in Champions League, poi vedremo come siamo messi in classifica e che cosa possiamo fare. Tutti nello spogliatoio abbiamo l’ambizione di vincere perché la maglia della Juventus ci chiede questo.
Questa estate? Io non l’ho vissuta come un’estate diversa dalle altre, dal mio punto di vista non è successo nulla. Sono sempre stato concentrato e tranquillo anche durante la tournée in America, quando ho saltato la partita con il Milan per un problema fisico. Sono sempre stato sereno.
Addio? No, sono sempre stato sicuro di voler restare. Le voci ci sono sempre e fanno parte del gioco, se ci mettiamo ad ascoltare tutti possiamo diventare pazzi. Mi sono isolato e ho pensato solo al campo e alla fine sono felicissimo di essere rimasto. Era ciò che desideravo.
La Juve da dentro? Meglio di come me la immaginavo. Solo stando dentro puoi renderti conto della grandezza del club e di tutto quello che gira intorno. Tutti vorrebbero essere al posto nostro. Non ho mai avuto dubbi, io ho sempre voluto rimanere in bianconero.
Arabia? Gioco in una delle squadre più importanti al mondo, sono onorato e orgoglioso, per adesso mi vedo qui.
Allegri? Ci sfidiamo a calcio…Diciamo che la gira sempre in maniera tale per cui il vincitore risulta lui, ma la competitività fa sempre bene perché aiuta a crescere come mentalità. Allegri è un allenatore vincente e avere uno come lui in panchina è un grosso aiuto. È la cosa che mi ha colpito subito di lui.
Toni ha detto che dovrei segnare più di 20 gol? Io ci credo, se lo dice lui che è campione del mondo e ha segnato tanto in carriera ancora di più. Farò di tutto per dargli ragione.