Dopo lo 0 a 0 di Bergamo, il dubbio che la Juventus possa sviluppare la classica “pareggite” nella stagione in atto, c’è. Per carità, gli allarmi per ora sono ancora tendenziali, ma comunque da tenere in considerazione per una squadra che, sul fronte offensivo, talvolta fatica a trovare la quadra in modo non dissimile da quello accusato nello scorso campionato.
Juventus, la pareggite da scansare
Uno a uno col Bologna, zero a zero con l’Atalanta. Due squadre non “di cartello” per così dire che però palesano le discontinuità degli uomini di Max Allegri dalla trequarti in su. Chiesa e Vlahovic, quando sono ispirati, fanno la differenza, ma non sempre il tono è dei migliori. Il tecnico dopo Bergamo ha subito lamentato sulla mancanza di verticalizzazioni, quindi sulla difficoltà di trovare la profondità: un fatto che si palesava anche lo scorso anno. Dunque è vitale ripartire già dal Derby con una testa più propositiva: il calcio, si sa, lavora bene o male innanzitutto partendo da quella.
Più solidi (per ora) dell’anno scorso
Nonostante i deliri di Sassuolo, la Juventus di questo inizio campionato sembra abbastanza solida, con quattro vittorie, due pareggi e quella sola – anche se davvero pessima – sconfitta. Come nel 2022/2023, il nodo da scogliere potrebbe essere ancora in attacco. Un reparto da cui vengono però segnali più incoraggianti, vista la prolificità delle due punte. A patto di riuscire a raggiungere una maggiore continuità in termini di capitalizzazione sotto rete.