Alla Juventus Weah non ha fruttato certamente come le sue origini familiari: le prestazioni deludenti lo dimostrano
Diciamola tutta: è andata decisamente meglio all’Inter con Marcus Thuram. Si parla, ovviamente, di una sorta di “gara di figli d’arte” tra l’interista figlio dello storico difensore Lilian e il bianconero il cui padre era nientemeno che George Weah, ex punta di diamante del Milan e presidente della Liberia fino al mese scorso. Le prodezze del figlio – di ruolo diverso – di certo non richiamano a quelle del genitore.
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Le pagelle di Gazzetta, Corrirere dello Sport e Tuttosport condannano lo statunitense a una valutazione mediocre che non è certamente l’ultima. Se la media di Timothy viaggia sul 5,5 in questa stagione, un motivo ci sarà pure. Ed pe quello della assoluta non incidenza del centrocampista. La rosa parla di lui, riguardo la sconfitta di ieri, in modo inequivocabile: “Allegri lo rilancia titolare rinunciando a Kostic e dopo pochi minuti ci si chiede il perché. Prima esterno poi terzino ma senza lasciare alcuna traccia. Il contributo al gioco della
squadra è nullo. Più dannoso che utile”. Il “ci si chiede il perché”, forse è eccessivo. Non tanto per salvare Weah, ma perché in quella zona di campo la Juve ha un problema: ovvero l’assenza di uomini affidabili. Anche Filip Kostic in questa stagione non si sia dimostrato esattamente un fulmine di guerra. Ma ciò nulla toglie ovviamente la valutazione negativa sulle prestazioni dello statunitense.