Si parla spesso – e a ragione – della mediocrità estrema degli stranieri che calcano i campi della Serie A, non solo in casa bianconera. Questo non significa, naturalmente, mettere la croce su tutti i calciatori allogeni che arrivino in Italia, ma solo invitare a recuperare un minimo di lucidità su un delirio di massa senza soluzione di continuità.
Lucidità però è anche osservare quando gli stranieri abbiano un serio potenziale (reale, concreto, e non inventato o suggestionato da fantasticherie come troppo spesso avviene), e la domanda su Iling Junior a tal proposito viene spontanea: siamo sicuri che cederlo sia una buona idea?
Il calciatore, giovanissimo, ha dato prova di doti quanto meno interessanti, soprattutto nella capacità di saltare l’uomo e di creare spazi. Senza per questo definirlo necessariamente un fenomeno (cosa che troppo spesso avviene quando un calciatore abbia doti di dribblomane, come indubbiamente è nel bagalio dell’inglese, senza considerare tutto il resto). Ma certamente valutando l’impatto che ha avuto nelle pochissime occasioni in cui è stato schierato. Se Cambiaso sulla fascia è oggettivamente diventato una certezza superiore, va anche detto che disporre di un’alternativa così valida e farla crescere non sarebbe un approccio sul quale sputare sopra.
Insomma, ci sarebbe da rifletterci.