I timori di un mancato impiego di Federico Chiesa con la Fiorentina sono stati fugati. L’attaccante è sceso in campo dall’inizio nella sfida al Franchi, vinta per 1 a 0 con rete di Miretti. Ma si sono aperti nuovi dubbi di altro genere, andando a vedere come sta gestendo il reparto offensivo Massimiliano Allegri nelle ultime gare.
Sostanzialmente e andando dritti al punto, il tecnico livornese è in questo momento molto convinto dello stato di forma di Moise Kean. Il che corrisponde anche a realtà, considerando la bella prestazione contro il Verona dell’italo-ivoriano.
Il problema è che sembra esserci una sorta di eccessiva cautela nell’impiego dei due attaccanti partiti titolari quest’anno: ovvero, il già citato Chiesa e Dusan Vlahovic. Entrambi hanno avuto problemi fisici fin troppo noti nell’ultimo mese, ma sembrano in gran parte recuperati. Considerata la partenza di assoluto livello top di entrambi nel mese di settembre, sorge spontaneo chiedersi se sia il caso di essere così “lenti” nel loro impiego, considerata anche l’assenza di coppe prima di gennaio. Perché contro il Verona a partire dall’inizio è stato Vlahovic (con Chiesa subentrato), contro la Viola l’esatto opposto.
Appaiono curiose due cose: il minutaggio “frenato” (mai una partita intera) e il poco interesse – almeno, al momento – a schierare insieme le due punte. Il che non può non far riflettere, soprattutto visti i risultati che stavano conseguendo in termini realizzativi. Numeri che possono tornare più facilmente con una continuità che, ad oggi, Allegri non sta dando a nessuno dei due. Oltre a un’intesa – già ottima – che non potrebbe far altro che migliorare.
In difesa stiamo diventando delle rocce: non subiamo reti da sei giornate. Se riuscissimo a registrare anche l’attacco riportandolo ai fasti di settembre potremmo davvero spiccare il volo. Sarebbe un peccato non sfruttare l’occasione.